- PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITÀ – P.A.I. (Funzione strumentale: Marta Benato)
Come parte integrante delle azioni promosse dalla Scuola per permettere a tutti gli alunni e le alunne la piena partecipazione alla vita sociale, didattica, educativa della scuola, il Gruppo di Lavoro per l’Inclusività (GLI) ogni anno formalizza il PAI (Piano Annuale Inclusione), che è pubblicato con il POF.
Il PAI fornisce elementi di riflessione in vista della predisposizione del POF. E’ uno strumento per accrescere la consapevolezza dell’intera comunità educante sull’importanza dei processi inclusivi per realizzare concretamente una scuola per tutti e per ciascuno.
Composizione del GLI (vedi organigramma)
Compiti e funzioni del GLI:
- Rilevazione degli alunni e delle alunne con BES, monitoraggio e valutazione;
- Raccolta e documentazione degli interventi educativo-didattici.
- Consulenza e supporto a colleghi e colleghe sulle strategie e metodologie di gestione delle classi;
- Raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai GLO (Gruppo di Lavoro Operativo);
- Elaborazione di un “Piano Annuale per l’Inclusione” (PAI);
- Interfaccia con CTS (Centri Territoriali di Supporto) e servizi sociali e sanitari territoriali per formazione, tutoraggio ecc.
Normativa di riferimento
- Legge 517/77 art. 2 e 7
- Legge 503/2003
- Legge 170/2010: Nuove norme in materia di DSA in ambito scolastico
- Nota 4274 del 4 agosto 2009: Linee guida sull’integrazione scolastica degli alunni con disabilità
- M. 12 luglio 2011: Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA
- M. 27 dicembre 2012: Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica
- M. n.8 del 6 marzo 2013: Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica. Indicazioni operative
- Nota 562 del 3 aprile 2019: Alunni con bisogni educativi speciali. Chiarimenti
- M. n.24 del 1/3/2006: Linee guida per l’accoglienza per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri
- M. n.2 dell’8 gennaio 2010: Indicazioni e raccomandazioni per l’integrazione di alunni con cittadinanza non italiana
- Nota 4233 del 9 febbraio 2014: Linee guida per l’accoglienza per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri
- Lgs 96/2019, Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 66, recante: «Norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera c) , della legge 13 luglio 2015, n. 107».
Obiettivi Generali
- Creare un ambiente accogliente e supportivo;
- promuovere l’attiva partecipazione di tutti gli alunni e le alunne al processo di apprendimento;
- riconoscere e valorizzare la diversità di ogni alunno e alunna;
- favorire processi di apprendimento e di acquisizione di competenze in tutti gli alunni e le alunne;
- rendere ogni soggetto, qualsiasi siano le sue caratteristiche, il più autonomo possibile;
- favorire in ogni soggetto una crescita autonoma, mettendolo nelle condizioni di sperimentare attività in prima persona;
- promuovere cultura e pratiche didattiche e valutative inclusive.
- ridurre e prevenire i casi di insuccesso formativo, di disagio e scolastico e di dispersione scolastica.
- promuovere la comunicazione e la collaborazione tra scuola e famiglia
Obiettivi specifici
- Redazione e revisione di tutta la documentazione relativa a BES e DSA, fino alla Programmazione didattico – educativa, in particolare per l'a. s. 2024-2025:
- monitoraggio dell’attuazione del protocollo B.E.S. con particolare riferimento all’accoglienza di nuovi alunni e alunne e alle situazioni di nuove fragilità;
- monitoraggio dell’attuazione del PEI per alunne e alunni con disabilità;
- applicazione scheda PDP per alunni e alunne con BES con riferimenti alle singole discipline, secondo le riflessioni e le indicazioni dei Dipartimenti;
- supporto e monitoraggio nella redazione del PDP e dell’attuazione del protocollo per per alunne e alunni con svantaggio linguistico;
- monitoraggio protocollo per atleti e atlete di alto livello impegnati in attività sportive continuative;
- monitoraggio protocollo per studenti impegnati in attività coreutica e musicale presso enti riconosciuti (Conservatori o Accademie).
- Predisposizione linee guida per coordinatori classi quinte con alunni e alunne con BES.
- Organizzazione e/o riferimenti per la formazione dei docenti sui temi dell'inclusione e della didattica inclusiva, in particolare per studenti con DSA, con alto potenziale cognitivo, con disturbi dell’attenzione e dello spettro autistico.
- Interventi di prevenzione del disagio: “Progetto Ascolto”: supporto metodologico, sportello DSA, sportello svantaggio linguistico- culturale, sportello psicologico, progetto Benessere per classi prime.
- Aggiornamento sul sito della Scuola dell'Area Inclusione
Destinatari
Premesso che la messa in atto di strategie didattiche inclusive risulta vantaggiosa per tutti coloro che vivono quotidianamente la scuola, come studenti e insegnanti, sono destinatari principali del PAI tutti gli alunni e le alunne con Bisogni Educativi Speciali comprendenti:
- Alunni e alunne con Disabilità (ai sensi della Legge 104/92, Legge 517/77);
- Alunni e alunne con Disturbi evolutivi specifici (Legge 170/2010, Legge 53/2003), alunni con DSA e ADHD.
I Disturbi Specifici dell'Apprendimento ( DSA) si distinguono in dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia; riguardano alcune specifiche abilità dell’apprendimento di alunni con capacità intellettive adeguate all’età anagrafica.
Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (in acronimo ADHD) è un disordine dello sviluppo neuro psichico del bambino e dell'adolescente, caratterizzato da disattenzione, iperattività e impulsività.
La Legge 170/2010 dispone che le istituzioni scolastiche garantiscano “l’uso di una didattica individualizzata e personalizzata” come strumento di garanzia del diritto allo studio, introducendo strumenti compensativi e misure dispensative.
- Alunni e alunne con svantaggio socio- economico, linguistico e/o culturale.
Un bisogno educativo speciale è una difficoltà che si evidenzia in età evolutiva negli ambiti di vita dell’educazione e/o dell'apprendimento. La Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 ricorda che “ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta”.
Fasi operative
Dal momento della segnalazione documentata da parte della famiglia e/o dell'individuazione da parte del Consiglio di classe all'attuazione e verifica del PEI o PDP (dove richiesti dalla normativa o ritenuti opportuni dal consiglio stesso) le fasi operative sono descritte nel PROTOCOLLO BES allegato al presente Piano.
Livelli di intervento e attori coinvoltI in caso di PEI e PDP
Il consiglio di Istituto:
- Adotta il Piano Annuale per l’Inclusione.
Il collegio dei Docenti:
- discute e delibera il piano annuale;
- all’ inizio di ogni anno scolastico discute e delibera gli obiettivi da perseguire proposti dal GLI e le attività da porre in essere che confluiranno nel piano annuale di inclusione;
- al termine dell’anno scolastico verifica i risultati ottenuti.
Il consiglio di Classe
- individuazione dei casi in cui sia opportuna e necessaria l’adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative e dispensative sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche, e sulla base della eventuale documentazione clinica e/o certificazione fornita dalla famiglia.
- coordinamento con il GLI;
- comunicazione con la famiglia ed eventuali esperti;
- predisposizione del PEI o PDP, secondo quanto previsto dalla normativa.
L’alunno o l’alunna con BES:
L’alunno/a di un istituto superiore, generalmente, è pienamente consapevole delle proprie caratteristiche di apprendimento, conosce i propri punti forza e anche i punti di debolezza. In questo caso, è opportuno che il coordinatore di classe, o anche un docente con cui l’alunno o l’alunna si sente a proprio agio, possa avviare una riflessione su cosa sia meglio fare o non fare di fronte allo studio delle varie discipline. Sarà lo stesso studente a dare indicazione su quali strumenti compensativi e quali misure dispensative senta più appropriati e su quali modalità organizzative del lavoro scolastico gli o le consentano di contenere l’ansia o permettano una maggiore autonomia di studio.
- In sintesi, è opportuno che l’alunno o l’alunna condivida i principi del documento e si senta coinvolto nella sua stesura per sentirsi realmente partecipe dello sviluppo della sua dimensione di individuo.
La famiglia
- presenta alla Scuola tempestivamente la documentazione specialistica, nella modalità richiesta dalla normativa;
- partecipa agli incontri specifici previsti dalla Scuola;
- contribuisce alla redazione del PEI o del PDP, fornendo informazioni utili all'individuazione di strategie didattiche adeguate.